Progetto GeNeo. Soleto non può mancare quest’importante campagna di ricerca

Alla ricerca delle cause

 

 

(*) Dopo le ennesime allarmanti e preoccupanti notizie giunte dagli organi di stampa in questi giorni sul non rassicurante stato di salute del Salento, si è appreso che la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori delle provincia di Lecce sta per avviare una rigorosa campagna di monitoraggio scientifico denominata GeNeo (1).

Tale campagna ha quale obiettivo lo studio della potenziale correlazione tra la genotossicità dei suoli, le eventuali presenze di fattori scatenanti e l’abnorme tasso di incidenza di patologie e mortalità tra i cittadini in aree a rischio. Questa importante e attesa ricerca andrà ad aggiungere un ulteriore e rilevante tassello al mosaico di conoscenze sulle cause prime portatrici di neoplasie, malattie degenerative e oncogene che da molti anni si registrano tra le popolazioni del Salento.

Come è noto il feudo di Soleto accoglie, ahinoi, la più alta concentrazione in provincia di Lecce di opifici insalubri di grosse dimensioni alcuni dei quali operanti 24 ore su 24 che vantano attività ininterrotta lunga anche oltre il mezzo secolo. Attività e opifici insalubri nel corso degli anni passati hanno visto una preoccupante e costante crescita, nel Salento, ma in particolare nel centro Salento, e tale tendenza, pare, rischia di protrarsi e consolidarsi negli anni a venire. Infatti, non sembra ci sia indizio alcuno di un loro decremento visti proprio i progetti ancora oggi in piedi di forte potenziamento, (nonostante l’attuale profonda crisi economica e il totale cambio di sensibilità civica riguardo il futuro dei territori), che pendono sulle campagne tra Soleto e Galatina. Un’area di ingentissime dimensioni pari a quasi 350 ettari (!) destinati all’insediamento industriale in un territorio a forte e comprovata vocazione rurale, dotato di contesti paesaggistici e naturali di altissimo pregio, un’estesissima porzione di territorio (equivalente ad un comune di 35.000 abitanti, fortunatamente ancora ad oggi non totalmente utilizzata) che si andrebbe ad aggiungere alle altre aree limitrofe in cui insistono già da anni grandi opifici classificati per legge “insalubri”.

Ciminiere e attività di cava, così come l’uso indiscriminato di pesticidi e diserbanti emettono sostanze volatili non compatibili con il nostro delicato sistema salute-territorio e pregiudicano nel profondo la salubrità dei luoghi. Conferma comprovata di questa repentina compromissione di tali equilibri delicatissimi giunge dai dati epidemiologici emersi dalle puntuali campagne di studio e monitoraggio pubblicati nell’ultimo report ufficiale “Rapporto Salute e Ambiente in provincia di Lecce” a cura del Centro Salute e Ambiente (CSA) e presentato nel febbraio del 2016 dove si pone l’accento allarmato sulla “elevata incidenza nei maschi dei tumori polmonari, della vescica e della prostata mentre per le donne sono stati registrati valori superiori all’atteso per le leucemie e i tumori dello stomaco, dell’utero e del colon-retto. Tassi di mortalità superiori ai valori attesi si registrano anche per malattie non oncologiche quali le malattie dell’apparato respiratorio, il diabete, la patologia influenzale e del sistema nervoso, oltre che per le patologie a carico dell’apparato genito-urinario in particolare nel sesso femminile.” (fonte Redazione regionale PugliaSalute) e si focalizza l’attenzione in particolare sull’area che comprende i comuni di Galatina, Sogliano Cavour, Cutrofiano, Zollino, Sternatia e la stessa Soleto definita da più parti “zona rossa” proprio per la più alta incidenza di patologie qui riscontrate.

Di contro, Soleto ha sempre vantato una produzione agro-silvo-pastorale di eccellenza, come testimoniano le tantissime masserie storiche qui presenti che con la loro preziosa attività hanno connotato con suggestivi nomi ampie porzioni di territorio rurale, masserie rinomate nel settore dell’allevamento e nella produzione casearia a km zero. Proprio tale settore, negli ultimi anni, ha visto un’importantissimo recupero, ammodernamento e una crescita ottenendo indiscutibili riconoscimenti per i loro prodotti di qualità il che non è di poco conto. Questi due elementi, attività insalubri ed eccellenze agroalimentari, sono a dir poco in estrema contraddizione raffigurando una profonda incompatibilità dell’una a discapito delle altre. Di fatti si corre il tangibile rischio di veder col tempo, speriamo mai, soccombere le economie salubri e indubbiamente promettenti dell’agroalimentare a quelle insalubri. Difatti l’area ricadente nel feudo di Soleto che registra la più alta presenza di masserie operanti nel settore dell’allevamento e della pastorizia coincide con l’area di massima concentrazione di opifici insalubri e lo stagliarsi di ciminiere industriali, i loro fumi, nuove strade e mezzi pesanti stride bruscamente con la verace bucolicità e bellezza dei luoghi naturali che accolgono il bestiame al pascolo rischiando di mandare in frantumi queste sane economie tradizionali apprezzatissime e in armonia con i bei paesaggi storici, salute e natura.

E questo proprio nel momento in cui 6 comuni tra i quali Soleto stesso assieme alla Regione Puglia e numerose associazioni stanno con entusiasmo tentando di produrre un percorso di tutela e valorizzare di tutta questa importante area rurale tramite la costituzione di un’area paesaggistico-naturalistica denominata “Parco di comunità del Mago” e che, proprio qualche settimana fa, ha avuto ufficializzato un importantissimo riconoscimento da parte della Regione Puglia indicando quale area SIC (Sito d’Interesse Comunitario) le doline carsicche de “lu Laccu de lu Craparu” (Lago del Capraio) e de “lu Laccu Feretru” ubicati tra le campagne degli ulivi millenari di Soleto e Sternatia dove è stata rinvenuta una specie vegetale rarissima, la Marsilea Strigosa, ritrovamento e riconoscimento che impone la massima attenzione e la massima tutela.

Pertanto,

Si chiede

se codesta Amministrazione abbia già considerato la possibilità di candidare il territorio di Soleto al monitoraggio previsto dal progetto Geneo e, qualora non l’avesse fatto, si auspica, e si è certi, dell’imminente adesione a questa importante campagna di monitoraggio;

Si porta a conoscenza

che da diversi anni viene segnalato da cittadini il grave stato di degrado olfattivo dell’aria. Ovvero che nel corso del giorno e, a maggior rilevanza, nelle ore notturne è stata riscontrata la presenza forte, e, talvolta, insostenibile tanto da procurare malessere fisico, di mal’odori e miasmi, presumibilmente, di origine industriale vista la loro continuativa presenza. Tra le preoccupazioni vi è quella che tali miasmi siano miscelati con sostanze antiodorigene, presumibilmente profumi di mascheramento, che aggravano fortemente la situazione di malessere di tutto il territorio e della popolazione ivi presente.

Qualora venissero utilizzate sostanze di abbattimento delle emissioni odorigene, quali profumi industriali, questa eventualità desta ulteriore grado di apprensione tra i cittadini perché si ipotizza che tali profumi industriali siano sostanze di sintesi chimica che camuffano i mal’odori sprigionati da emissioni di sostanze insalubri di origine industriale e antropica, così facendo, non si permette ai cittadini di allertarsi e adoperare immediatamente, giuste e doverose precauzioni a tutela minima della loro salute, come ad esempio chiudere le finestre o evitare di uscire nel caso di presenza di tali sostanze industriali volatili originanti cattivi odori.

Inoltre, sarebbe opportuno, nell’eventualità, di un utilizzo di profumi industriali conoscere la loro composizione chimica, le modalità e tempi di utilizzo, così come le quantità e le eventuali interazioni con altre sostanze chimiche insalubri già emesse dalle tante attività industriali e il grado di sicurezza e di rischio per la salute pubblica, fermo restando che le sostenze contrarie o, peggio ancora, nocive alla salute non si abbattono mascherandole, ma non emettendole nell’ambiente.

Si segnala

inoltre, che nel novenbre 2011 la scrivente associazione ha presentato per le motivazioni sopra citate un esposto/denuncia suffragato da 500 firme di cittadini soletani, e non solo, alla Procura di Lecce che ha comportato l’apertura di un fascicolo che ad oggi ha portato (per quanto possibile apprendere dalle indagini) numerosi controlli ad opifici e aziende considerate a rischio insalubrità.

La stessa associazione ha per di più presentato una richiesta di controlli alla Provincia di Lecce (responsabile delle autorizzazioni degli scarichi in atmosfera) al fine di valutare le autorizzazioni rilasciate dalla stessa ad opifici insalubri spesso troppo vicini ai centri abitati;

che nell’agosto 2011 ha, fra l’altro, portato a conoscenza delle autorità competenti e degli organi di stampa della presenza di un’area rurale adiacente alla SP 367 all’altezza dello svincolo Soleto-Martano. Tale area presentava un misterioso e inspiegabile fenomeno di combustione sotterranea. La combustione durò per diverse settimane sprigionando nell’ambiente fumi e mostrando principi di incendio superficiale, così come hanno potuto constatare cittadini e giornalisti lì accorsi. Al tempo si parlò di semplice “combustione di cippato di legno”, ma anche la presenza di questo elemento non spiega la necessità di un occultamento sotterramento in un così esteso perimetro interessato a tale fenomeno. Il fenomeno di combustione non cessò nemmeno dopo copiose piogge tanto che si giunse a definire quel luogo “il vulcano di Soleto”. Ancora ad oggi non si è giunti a conoscere la natura di questo fenomeno e le sue cause che allora come oggi non lasciano tranquilli i cittadini.

Link servizio telerama: https://www.youtube.com/watch?v=2STrcmAUpGI


(*) Documento inviato alla cortese attenzione: Graziano Vantaggiato Sindaco del Comune di Soleto, Consiglieri comune di Soleto, LILT – Lega Italiana Lotta contro i Tumori Sezione provinciale di Lecce presidente, ARPA (Agenzia Regionale Protezione Ambiente) Direttore Generale, ASL Ufficio Prevenzione – Direttore, REPOL Rete per la Prevenzione Oncologica Leccese.

(1) Progetto GeNeo Piano di lavoro progettuale
http://www.legatumorilecce.org/wp-content/uploads/2016/05/Progetto-GENEO.pdf

GENEO: Progetto di ricerca sulle cause ambientali dei tumori
http://www.legatumorilecce.org/index.php/geneo-progetto-ricerca-sulle-cause-ambientali-dei-tumori/

IL PROGETTO “GENEO” PRENDE QUOTA COMPLETATA LA FASE PRELIMINARE
http://www.legatumorilecce.org/index.php/progetto-geneo-prende-quota-completata-la-fase-preliminare/

Adesione comuni a progetto GeNeo
http://www.legatumorilecce.org/wp-content/uploads/2016/11/LILT-Geneo-Comunicazione-Comuni.pdf

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