Matteo Tafuri nella Cronica di P. Bonaventura (a.D.1724) – Parte 2

Matteo Tafuri da Soleto, alchimista, filosofo e sapiente del Salento.

Matteo Tafuri da Soleto filosofo, sapiente e mago nella Cronica di p. Bonaventura da Lama del 1724.

Dalla Cronica de’ Minori Osservanti Riformati della provincia di S. Nicolo’ Parte seconda.

Dove si descrivono i Conventi, che attoalmente possedono; colle notizie di quelle Città, e Ville, dove furono fabbricati.

Composta dal R. P. Bonavaentura da Lama Lettore, Predicatore Emerito, ed ExDiffinitore della medema Provincia.

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di padre Bonaventura Quarta da Lama (1650 – 1739)

La Biblioteca Napoletana afcrive nel numero de Letterati, un tal Miccoli di molta erudizione, celebre Poeta latino in ogni fpecie d verfi; ed oggi giorno procura ognuno onorar colle Scienze la Padria; conforme l’onorò in tutte l’Accademie d’Europa un vero Patrizio nobil, e ricco della Città.

Fu quefti quell’Eroe famofiffimo, Matteo Tafuri, che nato in Soleto l’anno 1492 nel mefe di Agosto, morì ivi ftefso l’anno 1582 a’ 3 di Giugno, doppo aver peregrinato l’Afia, e l’Europa col folo defiderio d’imparar molte Scienze, de quali fu pubblico Lettore in Salamanca, e Parigi. Quanto fcriffe in Loggica, Filofofia natorale, Fifica, e fifonomia, tutto in fi conferva appreffo de’ pofteri: furono le fue opere: de Ethica, Politica, Œconomia, Metaphyʃica, de platis, de plantis, de Inʃomniis, Ɛ artificio inʃomnianai; fopra tutte l’opere d’Ariftotile; fopra i Centiloquii di Tolomeo, e l’Epiftole di Fallari Tiranno, e Dionifio Afro de ʃitu Orbis, Ɛ de Animalibus. Commentò il primo della Georgica di Virgilio, e ‘l fefto dell’Eneide; con aver cōpofto 8 libri de myƹteriis Naturæ. Non vi era Quiftione, che li moveffe tal’uno, o filofofica, o Teologica, o matematica, o Aftrologica, che non difcorreffe appieno con meraviglia di chi l’udiva, che un Uomo fapeffe tanto. Tutti l’acclamavano gran Poeta, grand’Oratore, dottiffimo in lingua greca, e latina.

E’ falfo poi quanto fcrive Gaurico con libertà difdicevole alla fua penna, apportato dal P. Nicolò Cafino nell’offervanze Aftrologiche, fcritte nell’ultimo di quel libretto, intitolato: Angelus Pacis, lo chiama Illuftre nella Matematica, e nelle lettere greche, e latine, poi l’accofa di ftolto, di tardo Ingegno, ed infelice: odanfi le fue parole apportate dal Gaufino: Matthæus ille Tapburius, quem Gauricus prodit in litteris latinis, atque græcis, nec non, Ԑ mathematicis diʃciplinis præclarum fuiʃʃe, poԐtea vocat bardum, vanum, mentecaptum, ac miʃellum. Or chi non vede, effere una contradizzione imprefsa nella ftamperia del livore? Come di tardo ingegno, fe lo chiama dottiffimo in lingua greca, e latina? Come ftolto, fe lo dice in Matematica eccellente? Siegue appreffo a difcorrere della fua genitura: Solem habuit in propria domo, Leonem cum Regulo, Ԑ in horoʃcopo, quæ ʃola conftitutio Solis, cum nulli obԐiēt ʃiniԐtri radii maleficorum, ʃuffecerit, Ԑ ad honores amplos, Ԑ longos annos; qui dice la verità, che fimile pofitura di ftelle aver doveva un fimile Uomo. Gli onori già l’ebbe, perche da tutti ftimato il Protofavio del Mondo: l’età ancora, perche vifse 90 anni. Siegue apprefso con dire: cum tamen hic beatulus AԐtrorum pullus adieԐtam vitam ʃortitus fuerit, Ԑ innumeris calamitatibus confliԐtatus. Se con quesfta Genitura cerca l’Autore annientare l’Aftrologia come fallace, poteva farne di meno; è in sé fallaciffima quefta Scienza, è vero, ma poteva prendere altre Geniture, e non quefta, non efsendo ftato mai miferabile, come dice, ma ricco, e de’ primi della fua Padria, cōforme lo dimoftrano i fuoi Congionti. Vifse da Stoico, perche volle; difprezzò ogni Dignità offertali, perche non mai l’ambì, né andò in traccia ad averla; e fe ad alcuni la fua Vita fembrava mifera, perche così voleva menarla, non mancandoli delle facoltà per vivere con abbondanza, ma fi contentava del poco, perche ftando fempre co i libri e penna in mano, fapeva bene quelche faceva, con effere parco, e pratticare quella virtù tanto commendata da Tullio: frugalitatem, ideʃt, modeʃtiam, Ԑtemperantiam virtutemem eʃʃe maximam judico.

Se Guarico fofse ftato della Japigia, e di quefte parti del Salento, avrebbe mutato frafe allo fcrivere; perche avendo ben faputo, chi era, non avrebbe infamato un Uomo, che fe avefse avuto la Scienza infufa, non avrebbe fcritto quanto fcrifse, benche poco a quelche fapeva. La lontananza del luogo, dice il dottiffimo Galateo, ci fa dare alle volte in menzogne, effendo la fama bugiarda, quando è lontana, e verdadiera, quando è vicina.

Che poi foffe ftato Negromante, o Stregone, come altri l’accufano, io qui non entro a difenderlo, ma biafmarlo, mentre S. Chiefa (in grembo di cui fono nato, e fpero morire, come Criftiano, e Religiofo) la proibifce, e detefta. Era sì nella magia natorale afsai verfato, e da qui forfe gli Emoli han prefo licenza ingiuriarlo. Ciò che fia però, quelche fcrifse, fu da Cattolico, e quefto fi loda, e di quefto apologeticamente fi parla; morì da vero Criftiano, munito di tutti li Sagramente, divotiffimo di Maria fempre Vergine del Rofario, nel di cui Quadro ftà egli dipinto nella Chiefa Matrice della fua Padria, col Berettin rofso in tefta, come Dottor di Parigi, e di Salamanca, publico Lettore di quelle celebri Univerfità.

Un altro Ritratto ho vifto in Francavilla, nella Cafa del nobile Medico Antonio Mogavero, con barba in faccia, magro afsai, perche allafine era decrepito, d’anni 90 quando morì, e veftito alla greca, da vero Filosofo, e più che Stoico. Tanto m’ha fpinto la divozione verfo il mirabile Ingegno di quefto grand’Uomo, rimettendomi fempre al giudiccio degli altri, e più di S. Chiefa.

E pafsando dalla dottrina di quefta Città, al valore, lafciando gli altri da parte, è chiara la voce di Niceta Attanafio, che nel Secol pafsato, nelle guerre di Fiandra unitamente con due fuoi fratelli; combattè valorofamēte a favore di Filippo quarto Re delle Spagne, onde meritò l’onore di Tenente generale di tutto l’Efercito, e ritornato in Soleto, fu Vifitator generale di tutti i Caftelli del Regno.

Leggi la prima parte: Soleto e il suo convento nella Cronica di P. Bonaventura (a.D.1724) – Parte 1

 


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