Salento e cemento: 40.000 ettari strappati alla vita. Si cambi rotta.

Il consumo di suolo è senza controllo e cancella territori fertili e paesaggi storici senza freno alcuno. Tutto ciò, se non fermato, sta portando e porterà ancora di più conseguenze sociali, economiche catastrofiche tanto da mettere a repentaglio la stessa sopravvivenza delle comunità. Henry Kissinger diceva: "chi controlla il petrolio controlla le nazioni, chi controlla il cibo controlla il popolo".
Il consumo di suolo è senza controllo e cancella territori fertili e paesaggi storici senza freno alcuno. Tutto ciò, se non fermato, sta portando e porterà ancora di più conseguenze sociali, economiche catastrofiche tanto da mettere a repentaglio la stessa sopravvivenza delle comunità. Henry Kissinger diceva: “chi controlla il petrolio controlla le nazioni, chi controlla il cibo controlla il popolo”.

Il consumo di suolo un dramma per tutto il Salento dal quale, Soleto, non è per nulla esente. E’ tempo di prendere atto e cambiare urgentemente rotta.

Quanto si ama e si rispetta la nostra terra lo si può capire da quanto impegno si mette nel tutelarla e consevarla dal consumo di suolo. Dai dati qui sotto diramati pare proprio che tutto il Salento è preda, da anni, di uno spasmodico e incontrollato cieco consumo di suolo vergine, con conseguente perdita di paesaggio, natura e salute, questi sono oltretutto beni primari e irrinuncibili per tutti i cittadini e per tutti gli esseri viventi. Ahinoi purtroppo da quel che si vede tutto ciò non pare essere un urgenza e una priorità assoluta tenuta strettamente a cuore di chi ci amministra, a tutti i livelli.
Se ne parla da anni e nulla si fa, si lanciano gli allarmi da anni e nulla cambia. A cambiare in peggio è sempre e soltanto il territorio e la vita dei cittadini che lo vivono. Di contro sappiamo perfettamente, invece, che ogni aggressione verso il nostro habitat e la natura in esso presente non è per nulla a costo zero, così più passa il tempo e più la gabella vessatoria da pagare da parte di ciascuno di noi diviene sempre più salata, a ricordarcelo sono anche le parole di papa Francesco: “Dio perdona sempre, l’Uomo qualche volta, la Natura non perdona mai”. E i costi in termini di perdita grave di benessere e, soprattutto, sanitari sono sotto gli occhi di tutti, tutti i giorni. Ben conosciuti e presenti tra le popolazioni che subiscono la cancellazione e lo stravolgimento di porzioni importantissime di territorio e paesaggio tanto da vedere delinieata la loro condizione di estremo malessere quale forma stabile e cronica, una vera e propria emergenza.

Interessante raffronto di due fotografie aeree che mostrano una parte del territorio di Soleto a distanza di 70 anni. Impressiona al colpo d'occhio come le aree grige, cementificate, siano cresciute a dismisura rispetto alle aree naturali e rurali. Con ritimi simili tra meno di vent'anni Soleto non avrà più terreno agricolo e perderà ogni paesaggio storico naturale e rurale. Una simile perdita ci metterà di fronte a scenari inquietanti finora sconosciuti che non promettono nulla di buono.
Interessante raffronto di due fotografie aeree che mostrano una parte del territorio di Soleto a distanza di 70 anni. Impressiona al colpo d’occhio come le aree grige, cementificate, siano cresciute a dismisura rispetto alle aree naturali e rurali. Con ritimi simili tra meno di vent’anni Soleto non avrà più terreno agricolo e perderà ogni paesaggio storico naturale e rurale. Una simile perdita ci metterà di fronte a scenari inquietanti finora sconosciuti che non promettono nulla di buono.

Ancora una volta le preoccupazioni sollevate da anni da cittadini e associazioni, puntualmente ignorate, vengono drammaticamente confermate brutalmente dai dati: 40.000 ettari di territorio cancellato! Questo dato non impone semplicemente una riflessione ma ancora una volta e ancora di più si la richiesta accorata di porre urgente freno e rimedio.
Lo vediamo tutti che è tempo di cambiare direzione e urge un immdiato, serio, fermo e responsabile impegno di tutti i cittadini, e degli amministratori in testa per non solo dire stop al consumo di suolo, ma attuarlo con azioni di buona gestione delle risorse, che sappiamo tutti non sono illimitate, e di rispetto delle comunità di oggi e soprattutto chi verrà dopo di noi. Solo fermando questa deriva e pensando al nostro territorio quale un capolavoro d’arte, preziosissimo e irrinunciabile, si può avviare una piena e sana tutela, invertendo definitivamente questa rotta, ad esempio intervenendo subito tutelando l’area delle masserie a ovest di Soleto che un progetto nefasto di una gigantesca area di insediamento industriale di ben 340 ettari (ovverro un’altra Soleto!), e più, minaccia da vicino quelle terre che per bellezza e natura sono di diritto da considerare parte integrante del Parco di Comunità del Mago. Iniziando a tutelare doverosamente questi territori naturali e rurali si può iniziare saggiamente e virtuosamente a dare vita a un vero e proprio ‘Nuovo Rinascimento’ per Soleto e per il Salento. La promozione di economie della salute partono dal ripristino dei luoghi nella loro natura e nella loro ruralità, essenziali per tutte le attività agro-silvo-pastorali produttrici di vita e di salute che da millenni lì si sono attuate ed, ancora oggi, lì rappresentano le eccellenze da tutti ricercate ed apprezzate. Avviando bonifiche e rimuovendo cemento e asfalto, vera e propria malìa per il Salento, si darà forza ad una nuova e necessaria alleanza economica e umana tra cittadini e territorio, con l’impegno di tutti si può avviare una auspicabile stagione di attento restauro paesaggistico, rinaturalizzando lì dove si sono perpetrati i guasti.

Soleto può e deve essere all’altezza di questo impegno: la Terra ci è stata data in prestito dai nostri figli e nipoti e sta a tutti noi a consegnarla loro migliore, più bella e soprattutto vivibile e in Salute.


Approfondimenti:

tabella – consumo suolo Lecce e provincia (Ispra)

Rassegna stampa:

http://www.ilpaesenuovo.it/2016/09/03/consumo-suolo-lallarme-degli-agronomi-in-provincia-di-lecce-cementificati-40mila-ettari-aradeo-maglia-nera/

http://www.leccecronaca.it/index.php/2016/09/04/40-mila-ettari-di-suolo-mangiato-dal-cemento-lordine-degli-agronomi-lancia-lallarme/

http://www.trnews.it/2016/09/03/salento-mangiato-dal-cemento-perduti-40mila-ettari-gli-agronomi-cambiamo-passo/123156132/

http://www.lecceprima.it/green/quasi-40mila-ettari-di-terreno-mangiati-dal-cemento-in-provincia-di-lecce.html

 

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